Al Museo d’Arte moderna e contemporanea, la mostra in 5 capitoli di Asad Raza; l’installazione dell’artista visivo Dan Graham; l’omaggio al musicista sudtirolese Albert Mayr. 

ASAD RAZA: PLOT
25 marzo 2023 – 3 settembre 2023
(Capitolo I – Absorption dal 25.03.2023. Capitolo II – 20 × 10 × 5 dal 26.05.2023. Capitolo III – Out of and Into: Plot 27./28.07.2023 con Bolzano Danza. Capitolo IV – Reabsorption dal 22.08.2023. Epilogo – La lunga notte dei musei 08.09.2023)

Museion, museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano, presenta Plot, una mostra interdisciplinare e processuale dell’artista Asad Raza (Buffalo USA 1974, vive a Berlino) con la partecipazione degli architetti BB (Fabrizio Ballabio, Alessandro Bava), dell’artista Lydia Ourahmane e della coreografa Moriah Evans. Il titolo Plot allude alle diverse dimensioni concettuali dell’esposizione: come il plot di un romanzo, la mostra si sviluppa in capitoli diversi.

L’iniziativa, a cura di Leonie Radine, costruisce un dialogo tra arte visiva, scienza, architettura, danza legati da un forte rapporto con la terra, e si basa sulle conoscenze localizzate nel territorio, generandone allo stesso tempo di nuove.

[Raza. Absorption. Kaldor Public Art Project 34: Asad Raza, Absorption, 2019. The Clothing Store, Carriageworks. Photo: Pedro Greig]

La mostra di Raza nasce dalla sua installazione site-specific, Absorption, e dal suo lavoro video in evoluzione Ge.

Absorption, costituita da più di 60 tonnellate di “neosoil” (terriccio) artificiale, occupa tutto il secondo piano di Museion, ed è realizzata in collaborazione con scienziati del suolo e un “soil coordinator” che mette insieme materiali locali e prodotti di scarto, tra cui argilla, vinacce, polvere di marmo, fondi di caffè, cenere di forni per la pizza, capelli e molto altro. Questi materiali sono mescolati, smossi e continuamente aggiunti da un gruppo di coltivatori, che offrono ai visitatori del terriccio fertile da portare a casa per progetti e coltivazioni privati.

A partire dal primo giorno della mostra Plot, il lavoro di Raza viene sottoposto a una serie di metamorfosi. L’ex biblioteca di Museion diventa un deposito per gli ingredienti usati per il terreno e uno spazio laboratoriale in cui il terriccio viene trasformato in mattoni di fango che formano le fondamenta del secondo capitolo del plot.

Nel Capitolo II, gli architetti BB (Fabrizio Ballabio, Alessandro Bava), insieme all’artista Lydia Ourahmane, utilizzano questi mattoni approfondendo tecniche di costruzione nate in Egitto e utilizzate ancora oggi. Insieme a un mattonaio, costruiscono un prototipo di una piccola struttura che fa riferimento ai bivacchi alpini, ai santuari o “sacelli” del Rinascimento, o ancora ai rifugi del deserto algerino.

[Moriah Evans. Photo by Alex Beriault]

Nel Capitolo III, questo ambiente ibrido diventa la scenografia per il debutto italiano di Moriah Evans, in collaborazione con Bolzano Danza. Concentrandosi sui processi di decadimento e risorgenza, Out of and Into: Plot riassorbe i detriti e i rimasugli fertili della sua pratica artistica recente e passata, dando così vita a una nuova iterazione site-specific.

Nel Capitolo IV, la narrativa di Plot torna ad Absorption. I mattoni di fango si saranno decomposti nel terriccio e torneranno all’opera i coltivatori per riequilibrare la chimica del suolo, accertandosi che ridiventi fertile.

Per tutta la durata della mostra viene proiettato il lavoro video in via di evoluzione Ge. Il titolo si riferisce al nome originario di Gaia, mappa diversi biotopi della Terra e funziona come un diario poetico e una meditazione continui. La prima “strofa” è un’esplorazione del paesaggio marino intorno al cottage di James Lovelock, che sviluppò la teoria secondo cui la terra è un sistema vivente che si autoregola. La seconda parte offre una ricetta per fabbricare della terra artificiale in casa. Durante Plot, Ge si evolverà ulteriormente, con la comparsa di nuove “strofe”, ambientate tra gli altri sul lago Erie e presso il convento in rovina di Hildegard von Bingen.

Nell’Epilogo, durante La lunga notte dei musei, l’8 settembre, il terriccio rimasto sarà trasportato a Museion Passage e donato ai visitatori, seminando così nuovi paesaggi e prosecuzioni.

[Dan Graham. Sonic Youth Pavilion, Installation view, Museion Bolzano. Photo: Daniele Fiorentino]

DAN GRAHAM. SONIC YOUTH PAVILION
17 marzo – 3 settembre 2023
Ingresso gratuito
(Primo momento: 17.03 – 04.06 My Bolzano. Sguardi sulla città. Secondo momento: 09.06 – 03.09.2023 Time Frame)

Presso Museion Passage – spazio dedicato alla valorizzazione della collezione museale e al legame con il territorio, accessibile gratuitamente – inaugura l’opera dell’artista visivo, autore di performance e video, scrittore e voce dell’arte concettuale Dan Graham (1942 – 2022), Sonic youth pavilion, destinata a ospitare progetti collaterali sull’analisi del video come strumento artistico.

L’installazione, al tempo stesso una scultura, un elemento architettonico e una mostra, è stata concepita e creata dall’artista nel 2008 appositamente per Museion, come parte integrante della mostra “Sonic youth etc.: Sensational fix”. L’opera concepita da Graham e ora posizionata al piano terra di Museion, a cura di Frida Carazzato e Elena Bini, prende la forma di un padiglione di vetri e specchi semiriflettenti, con pareti di acciaio traforato dove è possibile entrare.

Il padiglione appartenente alla collezione museale è un esemplare unico, pensato dall’artista non solo come ambiente architettonico, ma anche come un display per contenuti multimediali, dove vengono accolte alcune postazioni video con cui il visitatore può interagire.

L’opera racchiude, nel corso della mostra, due momenti distinti. Il primo momento (17.03 – 04.06) dal titolo My Bolzano. Sguardi sulla città è dedicato alla collaborazione tra Museion e ZeLIG – Scuola di documentario, televisione e new media di Bolzano. Il secondo momento Time Frame (09.06 – 03.09), curato dall’autore e curatore di base a Torino Saim Demircan, offre una specifica programmazione dedicata ad artisti e artiste che hanno utilizzato film e video come mezzo per documentare le mostre.

[Albert Mayr. Time Aspetct. Photo: Daniele Fiorentino]

ALBERT MAYR. TIME ASPECTS
17 marzo – 4 giugno 2023
Ingresso gratuito

Presso Museion Passage inaugura anche la mostra omaggio all’artista, musicista e compositore sudtirolese Albert Mayr in occasione del suo ottantesimo compleanno, con opere degli anni Settanta, Ottanta e Novanta della collezione museale.

Mayr è autore sia di composizioni di musica elettronica che di testi e teorizzazioni sulla necessità di ripensare il nostro rapporto con il tempo. Nel suo concetto ampio di musica, la vita quotidiana e i suoi suoni giocano un ruolo importante. La sua poetica si basa sul “design del tempo”: da un lato, tratta lo sviluppo di “time tabeling” – cioè la creazione di piani orari o di tempo – come disciplina creativa; dall’altro, indaga la percezione dei suoni di un ambiente spaziale concreto: le loro ripetizioni, pause, sovrapposizioni. L’autore interpreta così la struttura temporale come musica ed estrae qualità estetiche dai suoni che vi ritrova.

Visibile in mostra, è il film del 1984 Von zeiten und leuten. Am beispiel sarntal.  (Di tempi e di persone. L’esempio della Val Sarentino), commissionato da RAI Südtirol. Nel film, Mayr registra i suoni e i ritmi scanditi dal tempo che caratterizzano la vita degli abitanti della valle. La mostra presenta, inoltre, il film documentario del 2021 Dall’Alto Adige all’universo dei suoni di Claudio Chianura, in cui parlano lo stesso Mayr, i colleghi e i critici che hanno accompagnato il suo lavoro.

Questi, gli eventi collaterali. “Museion suona Albert Mayr”, il 30 marzo alle ore 19 con ingresso gratuito, vede impegnati musicisti e compositori vicini alla pratica e alla ricerca di Albert Mayr. Prima parte a cura di Tempo Reale, Firenze: performers Francesco Canavese, chitarra e Francesco Giomi, elettronica. Seconda parte a cura di Francesco Michi con Stefano Zorzanello e Luca Miti.

Nel Contesto, passeggiata sonora. Il ciclo di formazione Lifelong Learning, suddiviso quest’anno in tre parti, mira ad ampliare i temi della mostra in corso in modo interdisciplinare attraverso excursus culturali collegati con una rete di professionisti/e di settore locali. Il musicista e compositore Simone Faraci, membro dell’Istituto Tempo Reale di Firenze, il 29 aprile accompagna alla ricerca dei suoni e della composizione della città di Bolzano.

C.S.M.
Ufficio Stampa, 1 e 6 marzo 2023
Immagine di copertina: Caption Still from Asad Raza, Ge (Recipe), digital video, 2020

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